ll Caching è di gran lunga uno degli strumenti più importanti per velocizzare WordPress, può ridurre i tempi di caricamento della pagina di oltre il 33%.
Per questo, prima di addentrarsi nell’argomento, è indispensabile innanzitutto capire come funziona la cache e quali sono i diversi tipi di cache disponibili.
Che cos’è il Caching?
In breve, ogni pagina web del sito che viene visitata, implica una richiesta al server, l’elaborazione da parte di quel server (comprese le query del database), e quindi un risultato finale inviato da parte del server al browser dell’utente. Il risultato è il sito web, completo di tutti i file e di tutti gli elementi che fanno apparire così com’è.
Ad esempio ci potrebbero essere un’intestazione, delle immagini, un menu e un blog. Dal momento che il server deve elaborare tutte queste richieste, ci vuole del tempo prima che la pagina web completa venga consegnata all’utente, specialmente con siti web ingombranti o più grandi.
Qui entra in gioco il Caching che indica al server di memorizzare alcuni file su disco o RAM, a seconda della configurazione. Pertanto il server può ricordare e duplicare lo stesso contenuto che è stato utilizzato in precedenza. Fondamentalmente, riduce la quantità di lavoro necessaria per generare una visualizzazione di pagina. Di conseguenza, le pagine web vengono caricate più velocemente direttamente dalla cache.
Alcuni vantaggi del Caching
Vediamo alcuni ulteriori vantaggi apportati dall’utilizzo del Caching:
- Il server utilizza meno risorse. Questo si lega alla velocità, dal momento che meno risorse rendono un sito più veloce. Inoltre il Caching consente di alleggerire la mole di lavoro a carico del server. Questo diventa particolarmente rilevante in caso di siti web altamente dinamici, quali i siti ad iscrizione.
- TTFB più basso. Il TTFB, acronimo di time to first byte, è una metrica molto importate per ridurre i tempi di caricamento di una pagina web, più in generale di un progetto online. Questo perché il TTFB indica la capacità di un web server di rispondere alle richieste. Sia del browser che del crawler di Google. Il Caching è uno degli strumenti più semplici a disposizione per ridurre il TTFB.
Tipi di Caching
Per quanto riguarda i tipi di Caching, ne esistono due diverse tipologie utilizzate più comunemente:
- Caching a livello di Server
- Caching con un Plugin
1. Caching a livello di Server
Il Caching a Livello di server è di gran lunga uno degli approcci più semplici per l’utente finale. Generalmente è il provider di hosting a gestire questa attività. Solitamente utilizza quattro tipi di cache che vengono tutti automaticamente eseguiti a livello di software o di server:
- Bytecode cache
- Object cache
- Page cache
- CDN Cache
Esistono poi regole di Caching specifiche per siti di eCommerce (ad esempio WooCommerce). Di default alcune pagine che non dovrebbero mai essere memorizzate nella cache, come cart, my-account e checkout, vengono escluse dalla cache. In pratica gli utenti bypassano automaticamente la cache quando vengono rilevati cookie woocommerce_items_in_cart o il cookie edd_items_in_cart, per garantire una procedura di checkut regolare e sincronizzata.
2. Caching con Plugin
Se il provider di hosting non fornisce supporto per la cache, è comunque possibile utilizzare un plugin di Caching di WordPress di terze parti. Alcuni plugin di qualità che svolgono questa funzione sono:
- WP Rocket (premium, disponibile su wp-rocket.me)
- Cache Enabler (gratuito, disponibile su WordPress.org)
- W3 Total Cache (gratuito, disponibile su WordPress.org)
Caching a livello di Server Vs Caching con Plugin: le differenze principali
La principale differenza tra la cache lato server e la cache lato client è dove vengono memorizzati i dati delle nostre pagine.
- Nella cache lato server i dati sono memorizzati e gestiti dal server, questo significa che utente navigando il sito vedrà subito la pagina memorizzata (in quanto il server possiede già la pagina in memoria).
- Nella cache con plugin (lato client), le informazioni vengono memorizzate localmente dall’utente, questo significa che se un utente non ha mai navigato il nostro sito web le pagine del sito verranno caricate più lentamente (in quanto la cache non esiste ancora ma deve essere creata).
La cache lato server sembra essere la soluzione migliore, ma attenzione!
Per applicare una cache lato server efficace bisogna possedere anche un server altrettanto performante in quanto sarà il server a gestire tutte le richieste, utilizzare una cache lato client invece stresserà meno il server.
Quanto aiuta il Caching?
Il caching a livello di server consente di ridurre il tempo di caricamento delle pagine di oltre il 33%.
Anomalie con caching e siti ad iscrizione
I siti ad iscrizione contengono molti contenuti non memorizzabili nella cache e pagine che cambiano continuamente. Cose come la pagina di accesso per i membri della comunità (che potrebbero essere raggiunte regolarmente a seconda delle dimensioni del sito), le pagine di checkout per prodotti o corsi digitali e i forum di discussione sono comuni colpevoli e punti dolenti, in quanto queste pagine non possono in genere essere memorizzate nella cache.
Ma non finisce qui. Su siti WordPress standard, anche la dashboard di WordPress non viene memorizzata nella cache per gli utenti “connessi”. Questo va bene quando ci sono pochi utenti e amministratori, ma quando i membri abilitati all’utilizzo della dashboard sono molti, nascono spesso problemi di prestazioni poiché nessuna di queste pagine può essere servita dalla cache sul server.
In questi casi è necessario essere sostenuti in background da una solida architettura.
La cache degli oggetti per siti altamente dinamici
Per quel che riguarda i siti ad iscrizione basati su WordPress, le normali impostazioni di caching di solito non sono sufficienti in quanto non sempre si riesce a trarne il dovuto vantaggio. Qui entra in gioco il caching degli oggetti.
La cache degli oggetti memorizza i risultati delle query del database in modo che la prossima volta che quel particolare bit di dati sia necessario, possa essere servito dalla cache senza interrogare nuovamente il database. Ciò accelera i tempi di esecuzione di PHP e riduce il carico sul database. Questo diventa estremamente importante per i siti di membership.
Analizzare la cache
Consigliamo di analizzare costantemente la cache per determinare se ci sono richieste GET che bypassano la cache, che invece potrebbero essere memorizzate nella cache, o richieste POST che potrebbero essere eliminate.
Aumentare l’indice di utilizzo della cache del sito WordPress è fondamentale perché l’ideale è che il sito venga servito dalla cache il più possibile.
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